Lo yoga, come sappiamo, è una disciplina secolare e vastissima. In occidente ci siamo abituati a pensare ed approcciare lo yoga solo attraverso la pratica fisica degli asana, ma fortunatamente (nonostante la pratica costante è assolutamente un punto fermo ed apporta moltissimi benefici a corpo e mente) non è tutto lì.
Uno delle tante sfaccettature dello yoga, è la pratica delle mudrā, tradotte dal sanscrito come “sigilli”. Le mudrā sono tantissime e ognuna è differente dall’altra.
Ma che cosa sono e a cosa servono?
Questi “sigilli” sono gesti che si effettuano con le mani, infatti le mudrā, sono anche conosciute come “lo yoga delle mani”. Nonostante fisicamente si attuino dei gesti per ogni mudrā, il lavoro che vanno a stimolare è molto più sul piano del sistema nervoso a livello fisico, ma soprattutto a vari livelli energetici del corpo.
Dopotutto, se ci soffermiamo un attimo a pensare, chi non ha mai visto una mudrā? Anche chi non è del “mestiere” o non conosce il mondo dello yoga o dell’India, avrà certamente visto delle statue indiane (ma in realtà anche di altre religioni- a me viene in mente come immagine quella di S.Nicola, saranno le mie origini) essere scolpite o disegnate con dei gesti particolari delle mani?
Le mani, che noi quasi non percepiamo per quanto siamo abituati ad utilizzarle (e come da Italiani, siamo famosi nel mondo per quanto gesticoliamo mentre parliamo :) ), hanno in realtà un potere fortissimo, tralasciando le mudrā. Con le mani possiamo giocare, possiamo creare qualcosa di bellissimo o distruggere qualcos’altro, le mani portano carezze ma anche, purtroppo, sono protagoniste di gesti violenti. Quindi, ogni tanto cerchiamo di soffermarci a pensare a che strumento bellissimo ci ha donato la natura e come utilizzarle al meglio.
Con le mudrā, possiamo chiudere dei sigilli e scegliere di lavorare su stati d’animo, tensioni, smuovere un’energia che ci dia carica o cercare l’energia per calmarci. Basta spulciare un po’ su internet, ci sono moltissimi siti che spiegano vari tipi di mudrā, a cosa servono e come sistemare le dita, ovviamente ci sono un’infinità di libri/video da cui attingere. La scelta è così vasta che dubito riusciremmo a fare tutte le mudrā in una vita.
A chi è scettico
(come me), non si sta ovviamente parlando di cure o chissà quale trucco esoterico, ma questi sigilli, sono anche un ottimo modo per entrare in contatto con noi stessi, sia durante una meditazione, sia alla fine di una pratica, ma anche in un momento in cui abbiamo bisogno di concentrarci e lasciare fuori il resto del mondo. L’effetto di una mudra può essere percepito immediatamente o solo dopo un certo periodo di tempo. Si potrebbe avvertire un certo calore, il senso di disagio e il dolore svaniscono, l’umore migliora e la mente è più fresca; ma potrebbe succedere anche l’opposto: ci si sente stanchi o infreddoliti. Anche questi però sono sintomi dell’azione positiva ed efficace della pratica delle mudra.
Sperando di aver smosso un po’ di curiosità a chi non conosce questa pratica, e a chi è dubbioso dico: provate. E’ pur sempre un’esperienza che si può fare ovunque e certamente male non fa ;).
Prima di concludere, lascio qui una tra le mie mudrā preferite, che mi fanno stare sempre bene ogni volta che la pratico:
“Abhaya Hridaya Mudra - Il gesto del cuore coraggioso”
Significato: aiuta ad eliminare la paura e sprigionare il coraggio, ricordandoti il tuo potere interiore. È un gesto che dà potere, che attira la forza della tua vera natura.
Tecnica:
- Incrocia i polsi davanti al plesso solare
- Unisci il dorso delle mani
- Incrocia i mignoli opposti, medio e indice (saltando l'anulare)
- Unisci la punta dell'anulare e il pollice su ciascuna mano, come per formare un anello
Vantaggi di questa mudra:
- Evoca coraggio
- Calma l'energia dispersa
- Fornisce rassicurazione
- Rivitalizza la tua forza vitale
Ilaria Peconio
LoYoga App Teacher